Cos'è la marea?
È un'onda che provoca un movimento periodico dei livelli del mare. Questi moti ritmici di elevazione ed abbassamento delle acque marine sono dovuti all'azione della Luna e del Sole. I dislivelli di marea sono deboli in pieno oceano ma in aree particolari lungo le coste assumono valori spiccati fino a raggiungere escursioni che superano i 15 metri.
La propagazione
La propagazione dell'onda di marea assume caratteri diversi secondo la forma del bacino nel quale essa si sviluppa: dalla profondità, dalla larghezza e dall'irregolarità presentate.
Le maggiori ampiezze di marea si manifestano nei golfi e nei canali di piccola larghezza aiutate anche da forti correnti di marea, mentre negli oceani i dislivelli sono deboli. Le particolarità geografiche del bacino portano, ad esempio, ad una durata del riflusso più breve della Linee colidali delle maree semidiurne durata del flusso (differenza più sentita nei periodi di sizigia).
Il mare Adriatico si estende per circa 800 km dallo Stretto di Otranto al Golfo di Trieste. Nel tratto Otranto-Ancona ha una larghezza media di 190 km, mentre verso Nord subisce un restringimento passando ad una larghezza media di circa 130 km.
Nell'alto Adriatico le ampiezze di marea sono notevolmente maggiori che in quasi tutti i bacini mediterranei.
In ogni bacino si ha un'oscillazione trasversale dell'acqua e una longitudinale rispetto all'asse, si avrà cosi un punto dove l'innalza mento è nullo: questo si chiama PUNTO ANFIDROMICO. Nel bacino dell'Adriatico il punto anfidromico si trova tra Ancona e Zara e da esso si propaga l'onda di marea in senso antiorario (dovuto alla rotazione terrestre).
In siti opposti rispetto al punto anfidromica si hanno fasi di marea opposte. Cosi per esempio quando ad Ancona si ha alta marea sulla costa opposta, a Zara, si ha bassa marea. Inoltre allontanandosi dal suddetto punto l'ampiezza aumenta in maniera diversa: più rapidamente verso il Golfo di Trieste e meno rapidamente nella parte meridionale dell'Adriatico per l'influenza delle modeste ampiezze del Mare Mediterraneo. A Trieste abbiamo un'ampiezza pari al100%, a Venezia del 90%, a Rimini del 70% (vedere ritardi).
La marea astronomica
In assenza di fattori di perturbazione la marea astronomica si verifica secondo le previsioni sia nel tempo che nelle ampiezze. I fattori che principalmente possono influire sull'alterazione delle previsioni sono soprattutto: la pressione atmosferica, il vento e le sesse.
Una variazione della provoca pressione atmosferica in aumento o in diminuzione un abbassamento o un innalzamento delle altezze di marea: un mutamento di 10 variazione di 13 cm mm della colonna barometrica corrisponde teoricamente ad una circa nell'altezza di marea. Il vento, a seconda delle direzioni da cui soffia in relazione ai vari corpi idrici, provoca alterazioni anche notevoli specialmente in bacini a fondo chiuso qual è l'alto Adriatico. Questo mare ha la caratteristica di un bacino allungato con un rapporto tra lunghezza e larghezza di circa 5 a 1: si può schematizzare come un grande canale il cui asse è orientato nella direzione Sud-Est / Nord-Ovest. I venti che provocano, in concomitanza con altri eventi meteorologici, il verificarsi dell'acqua alta nell'alto Adriatico, sono quelli provenienti dai quadranti meridionali e cioè con direzione lungo l'asse. Lo Scirocco, un vento frequente lungo l'arco di tutto l'anno, eccita un innalza mento del livello del mare a seconda della persistenza e velocità con maggior sviluppo nel tardo autunno e in inverno.
Nella tabella 1 si riportano i valori stimati dal prof. Polli, studioso della materia, degli innalzamenti dei livelli marini per effetto dei venti sciroccali. Il vento di Bora, in modo meno importante, coinvolge nell'alta marea la parte occidentale del Golfo di Venezia. Il prof. Polli, ne stima i valori di innalzamento nella tabella 2.
È ben noto che nell'alto Adriatico frequentemente soffia la Bora mentre nel settore centro meridionale può imperversare lo Scirocco. Questo fenomeno viene chiamato SCONTRATURA ed è alquanto temuto dai marinai. Il contrasto che si verifica fa crescere il flusso e lo mantiene in modo durevole AII'innalzamento del livello marino confluiscono anche dei fattori idrodinamici detti sesse. Questi fenomeni che avvengono anche nei grandi laghi sono generati da fattori locali come il vento, bassa pressione e terremoti che creano un dislivello fra due sponde. S'innesca una oscillazione periodica simile a quella che avviene in un catino quando viene sollevato leggermente e poi riportato nella posizione originaria. Nel mare Adriatico le sesse più frequenti hanno periodi poco diversi da quelli delle maree (22 ore) e ampiezze che possono raggiungere i 50 cm. Le oscillazioni si ripetono molte volte, con graduale smorzamento. Un'alta marea eccezionale facilmente provoca un altro livello elevato del mare dopo meno di un giorno.